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domenica 10 gennaio 2010

I Valar

I Valar (singolare Vala) ricevettero all’origine dei tempi da Eru Ilúvatar il compito di completare la creazione della Terra, chiamata Arda, in tutti i suoi aspetti. I più importanti di questi spiriti inviati da Eru ricevettero dagli Elfi appunto il nome di Valar, il cui significato deriva dalla radice Val- (potenza).

Sette sono i Signori dei Valar, elencati in ordine di importanza: Manwë, Ulmo, Aulë, Oromë, Mandos, Lórien, Tulkas; sette sono anche le Valier, cioè le Regine dei Valar: Varda, Yavanna, Nienna, Estë, Vairë, Vána e Nessa.

Melkor non viene più considerato un Vala. Melkor e Manwë erano fratelli, e inizialmente il primo era il più forte di tutti i Valar, ma il secondo era destinato a surclassare Melkor e a diventare il più potente.

Manwë comanda tutto quello che ha a che fare con l’aria, dai venti alle nuvole, fino agli uccelli che popolano Arda. Manwë vive con Varda, ed essi mai si separano, vivendo sopra le nevi eterne del monte Taniquetil in Valinor.

Ulmo è il Signore delle Acque, e vive sempre solo nelle profondità del mare o nei laghi e fiumi. Egli non ama prendere le sembianze di un uomo come a volte fanno gli altri Valar, e di rado si reca ai consigli dei Signori dell’Occidente; inoltre non ha dimora fissa, siccome egli possiede tutta Arda nella propria mente. Ulmo parla a tutte le creature tramite la voce dell’acqua, e grazie a ciò egli riesce a conoscere tutti i bisogni di Arda, che altrimenti rimarrebbero celati a Manwë.

Aulë è il Signore di tutte le sostanze di cui è fatta la terra, come i metalli, le pietre e la terra che ha plasmato nei tempi antichi. Sue sono le preziose gemme che giacciono sotto terra, e la sua abilità di lavorarle egli la tramandò ai Noldor, da sempre suoi amici.
Aulë e Melkor erano entrambi molto simili per i poteri che gli erano stati conferiti da Eru; ma mentre il primo creava cose a fin di bene e ammirava le opere altrui, il secondo disfaceva tutte le opere di Aulë, ricolmo com’era di invidia ed odio.

La sposa di Aulë è Yavanna, la dispensatrice di frutti, colei che conosce e ama tutte le piante e i fiori che crescono in Arda; ella è riverita quasi quanto Varda, ed assume diverse sembianze. Può essere vestita di verde, ma alcuni dicono di averla vista come un albero coronato dal sole, che dispensa una rugiada dorata, la quale fa crescere del grano sulla nuda terra.

I Signori di Spiriti sono detti Fëanturi, e sono i fratelli Mandos e Lórien; i loro veri nomi sono però a dire il vero Námo e Irmo, essendo Mandos e Lórien i luoghi in cui essi dimoravano.

Mandos, il maggiore, è il Signore della Casa dei Morti, colui che convoca a sé gli spiriti dei massacrati; egli conosce tutto quello che sarà, eccezion fatta per quello che rimane solo nella Mente di Eru.

La sua sposa è Vairë la Tessitrice, colei che immortala sulle sue tele tutto quello che è stato nel Passato.

Irmo, il minore, è il signore delle visioni e dei sogni. I suoi giardini stanno in Lórien, e sono i più belli di tutta Arda.

Estë, sua sposa, è vestita di grigio, e il suo dono è il riposo.

Nienna, sorella dei Fëanturi, si lamenta di ogni ferita ad Arda inferta da Melkor; essa si lamenta in continuazione, e il suo lamento infonde nel cuore di chi lo sente speranza e forza di perseveranza, nonché saggezza.

Ultimo dei Valar pervenuti in Arda è Tulkas, detto Astaldo il Valoroso. Egli prova piacere nella lotta, e le sue armi sono le mani. Tulkas pervenne in Ardda per combattere Melkor; la sua barba e i suoi capelli sono dorati, e la sua pelle è rosea. Egli non cavalca destrieri, perché nella corsa egli supera ogni creatura vivente. Tulkas non vale nulla come consigliere, ma è un amico costante.

Sua sposa è Nessa, anch’essa agile e veloce, quando lo vuole, più dei daini che la seguono ovunque ella vada; Nessa inoltre trae diletto dalla danza.

Oromë è un possente signore; la sua forza è minore di quella di Tulkas, ma maggiore la sua ira. Egli ama la Terra di Mezzo, e ne odia i mostri e le bestie feroci, di cui va a caccia sul suo destriero bianco Nahar. Oromë si diletta di cani e cavalli, nonché di tutti gli alberi, ragion per cui viene detto dai Sindar Tauron, cioè Signore di Foreste.

Sua sposa è Vána, la Sempregiovane, sorella minore di Yavanna; ovunque ella passi nascono dei fiori e gli uccelli cantano.