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giovedì 7 gennaio 2010

Sir Gawain e il Cavaliere verde


A sir Gawain, uno dei più famosi e puri cavalieri della Tavola Rotonda di re Artù, è affidata la risposta a una sfida sovrumana, lanciata da un essere fantastico di fronte a tutti i più nobili eroi che acquisirono fama nella mistica cerca del Santo Graal: sopportare un colpo vibrato con un’arma tremenda da una creatura che, pur se ha l’aspetto d’un uomo, certo uomo non sembra essere. Accettare la sfida significa prepararsi alla morte. Ma in realtà, come apprenderà sir Gawain, la tenzone che dovrà affrontare dopo infinite avventure non mette a rischio soltanto la sua vita: ciò che realmente è in gioco è la sua nobiltà di cavaliere, la sua purezza e la sua lealtà.

Il romanzo di sir Gawain, nella sua versione primitiva intitolata Sir Gawayn and the Green Knight, è narrato in un manoscritto risalente al Quattrocento, dovuto a uno sconosciuto autore che impiegava un idioma assai complesso, ricco di vocaboli provenienti dalle letterature romanze e scandinave, tale da renderlo incomprensibile al lettore moderno. Nella sua veste di filologo, J.R.R. Tolkien ha messo ha punto quella che oggi è considerata l’edizione definitiva del testo. Nella veste di narratore, invece, l’autore del Signore degli Anelli ne ha effettuato una mirabile rilettura, riproponendo l’opera in una splendida lingua contemporanea, una prosa cadenzata che rende perfettamente la complessa misura e il ritmo allitterativo dei versi originali. In più, ha rielaborato il senso generale del testo, pur rimanendo fedele alla versione medievale, e lo ha ampliato fin quasi ad annetterlo alla sua stessa visione letteraria, espressa nella sua grandiosa trilogia.

La versione di Tolkien è dunque un’opera pienamente originale rispetto al Sir Gawayne quattrocentesco, opera che va letta e analizzata del tutto autonomamente rispetto a qualsiasi altra edizione precedente. Nel tradurlo in italiano sono state rispettate tutte le scelte filologiche e contenutistiche di Tolkien, compreso, fin quanto possibile e adeguandosi alle scansioni da lui stesso adottate, l’andamento ritmico della prosa.