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giovedì 7 gennaio 2010

Troll


Per creare i suoi Troll, Tolkien non attinse alla mitologia norvegese, secondo la quale i troll sono creature magiche con particolari doti soprannaturali, ma li plasmò come creature vili, rozze, comunque in grado di comunicare tra di loro con un linguaggio proprio. Secondo Tolkien, le forze oscure storpiarono degli Ent, gli antichi abitatori delle foreste destati da Yavanna nei tempi antichi, per crearli, imitandone stazza e forza, ma con un risultato decisamente diverso oppure diedero vita ad esseri di pietra, nient'altro che burattini nelle mani di Morgoth e Sauron e del loro male.

I Troll vengono chiamati in Sindarin torog, il cui plurale è teryg. All’origine, i Troll erano esseri informi e smorti, e non avevano un linguaggio proprio, visto che essi somigliavano di più alle bestie che a degli esseri umani. Sauron, che assoldava ogni genere di bestia per i suoi scopi maligni, iniettò nelle loro menti una forma di cattiveria che li rese degli esseri crudeli. I Troll acquisirono ciò che poterono della lingua degli Orchi, mentre i Troll delle Terre Occidentali cercarono di imparare la Lingua Corrente, l’Ovestron, ma la parlavano in maniera svilita. Questi ultimi Troll, che abitano perlopiù ad ovest delle Montagne Nebbiose o nelle montagne stesse, sono chiamati anche Troll delle Pietre. Essi odiano la luce del sole e, in presenza di essa, si trasformano in statue di pietra. A causa del loro odio nei confronti della luce solare, i Troll delle Pietre si rifugiano di giorno in caverne sotterranee, per poi uscirne di notte: in tali caverne essi tengono i tesori e gli oggetti di poco valore che essi amano rubare alle loro vittime. Durante le ore notturne i Troll vanno a caccia di qualunque essere vivente che si muova e che rappresenti un pasto consistente.

Questi tipi di Troll sono con tutta probabilità quelli che Gandalf, Bilbo e la compagnia dei Nani incontrano in Lo Hobbit durante il loro viaggio verso le Montagne Nebbiose: i tre Troll avevano cercato in quel caso di rapire i Nani per divorarli, ma l’alba li colse sul fatto e li trasformò in pietra. Sempre quei tre Troll verranno trovati dalla Compagnia di Frodo, Aragorn, Merry, Pipino e Sam durante il viaggio verso Granburrone, ma fortunatamente ancora immobili come statue di pietra. Oltre a questo genere di Troll ne esiste un’altra razza, che appare alla fine della Terza Era a sud di Bosco Atro e lungo le Montagne che confinano con Mordor. Il nome di questi esseri è, nel Linguaggio Nero, Olog-hai. Con tutta probabilità questa nuova razza di Troll fu creata da Sauron quando egli risiedeva ancora a Dol Guldur; alcuni dubitano che si trattasse di Troll, e spesso li si accosta agli Orchi. Gli Olog-hai sono però più grandi e più forti degli Orchi, e sono impregnati della crudeltà del loro padrone, che li ha resi malvagi, forti, agili, feroci astuti e più duri della pietra. Al contrario degli altri Troll, gli Olog-hai sopportano il sole purché Sauron li sostenga con il proprio volere; essi parlano poco, e conoscono solo il Linguaggio Nero.

Razze di Troll

I Troll delle montagne (o di Mordor) appartengono ad una razza comparsa nelle terre a sud di Bosco Atro e lungo i confini di Mordor negli ultimi anni della Terza Era. Sono definiti Olog-hai; alcuni hanno supposto che essi appartengano ad una stirpe di Orchi giganti, ma in realtà i Troll delle montagne sono in tutto e per tutto dissimili da quelle creature. Sopportano la luce purché sorretti dalla volontà del loro Signore e sono soliti portare una corazza per difendersi meglio benché abbiano una spessa e coriacea pelle; molti di loro dimorano nella valle di Gorgoroth, a Mordor. L'unico linguaggio da loro conosciuto è quello Nero ideato da Sauron.

Questa razza di Troll combatte durante l'assedio di Minas Tirith; essi spingono l'ariete Grond contro il grande cancello della Città Bianca. Il loro capitano guida l'assalto contro l'Esercito dell'Ovest nello scontro del Cancello Nero; esso ferisce la guardia della Cittadella Beregond, ma prima che possa finirla, interviene Peregrino Tuc che lo uccide e per questo chiama in seguito la sua lama "Terrore dei Vagabondi".

Oltre ai Troll di Mordor, nei libri dello scrittore vengono citate altre stirpi; tra essi, i Troll delle Pietre, probabilmente la razza meno orrenda. A tale categoria appartengono Berto, Maso e Guglielmo. Sono chiamati in questo modo perché se sono colpiti dal sole si tramutano in pietra, sono molto stupidi e lenti di comprendonio, non sono soliti portare corazze.

Vi sono poi i Troll di caverna che dimorano in profonde aule sotterranee, quali le miniere di Moria; uno di essi guida l'assalto degli Orchi di Moria contro la Compagnia dell'Anello.
Nell'appendice A de Il Signore degli Anelli ("La casa di Eorl"), nel racconto riguardante Helm Mandimartello, Tolkien in un passaggio paragona il leggendario re ad un Troll delle nevi, tuttavia è l'unica informazione disponibile su tale razza, sempre che essa esista.
Alcuni addirittura suppongono che "gli Uomini neri simili a Troll" provenienti dal Lontano Harad, e che parteciparono alla Battaglia dei Campi del Pelennor, possano essere un innaturale e terrificante incrocio fra Uomini e Troll.