La profezia di Malbeth Vedo già sulla terra una lunga ombra,
Mutarsi ad occidente in buia tenebra.
Trema la Torre; e vicino è il destino
Alle tombe dei re. Sorgono i Morti,
E giunta è l'ora per i traditori:
Di nuovo, in piedi sulla Roccia d'Erech,
Udran sui colli lo squillar di un corno.
Chi suonerà? Chi, dalle grigie tenebre,
Quella perduta gente chiamerà?
L'erede di colui che allor tradirono
Verrà dal Nord, sospinto dal bisogno,
E varcherà il Cancello che separa
Le nostre vie dai Sentieri dei Morti.
Canto funebre per Théoden Dal buio Dunclivo nel cupo mattino
il figlio di Thengel partì col suo scudiero;
giunse ad Edoras, l'antico palazzo
del trono del Mark, velato da brume;
avvolte in tenebre le volte dorate.
Disse addio al suo libero popolo,
al focolare, al trono ed agli amati luoghi,
felici dimore prima dell'oscurità.
Avanzò il Re. Innanzi alui il destino.
Dietro la paura. Tutti fedeli furono,
e le promesse fatte anch'esse mantenute.
Avanzò Théoden. Cinque dì e cinque notti
sempre più ad est galopparono gli Eorlingas,
attraverso Falda e Fenmarch e Firien,
seimila lance per il Sunlending.
Ecco Mundburg si erge ai piedi del Mindolluin,
città dei re del Mare nel regno del Sud,
assediata dai nemici, cinta dal fuoco.
Il fato li spinse avanti. Le tenebre inghiottirono
uomini e cavalli; il rumore degli zoccoli svanì
nel lontano silenzio; questo narrano i menestrelli.
La carica degli Eorlingas Desti ora, desti, Cavalieri di Théoden!
Terribili eventi nell'oscuro Oriente.
Sellate i cavalli, suonate le trombe!
Avanti Eorlingas!
Alla morte di Theoden Non piangete troppo! Nobile colui che cadde,
Degna la sua morte. Davanti alla sua tomba
Donne singhiozzeranno. La guerra ora ci chiama!
Canto di Eomer Dal dubbio e dalle tenebre verso il giorno galoppai,
E cantando al sole la spada sguainai
Svanita ogni speme, lacero è il cuore:
Ci attende la collera, la rovina ed il notturno bagliore!
La battaglia dei Tumuli Udimmo squillare i corni nei colli,
Brillavan le spade nel regno del Sud.
Al galoppo i cavalli verso pietralanda
Come vento al mattino. Scoppiava la guerra.
Lì cadde Théoden, possente figlio di Thengel,
E palazzi dorati e verdi pianure
Del reame del Nord non lo rividero,
Grande e nobile sire. Harding e Guthláf,
Dúnhere e Déorwine, il valoroso Grimbold,
Horn e Fastred, Herefara e Harebrand, Combattendo caddero in terra lontana:
Nei Tumuli di Mundburg giaccion sotto l'erba,
Accanto ai compagni, signori di Gondor.
Né Hirluin il Bello ai colli sul mare,
Né Forlong il Vecchio alle valli fiorite
In gloria e trionfo tornarono.
E mai più rividero gli altri arcieri
Derufin e Duilin, del Morthond le scure acque,
All'ombra delle montagne.
Morte al mattino ed al calar del giorno
Colse gli eroi. Dormiranno a lungo
Sotto l'erba presso il Grande Fiume.
Ora scorre grigio e splende come l'argento,
Allora scrosciava come acque ruggenti:
Ardeva di sangue la schiuma al tramonto,
Come roghi avvampavano i monti nella sera;
Rossa la rugiada nel Rammas Echor.
Athelas Quando qui soffierà l'alito nero
E dell'ombra mortal verrà l'impero
E svanirà la luce ed il sereno,
Allora Athelas imploreranno!
Vita ad ogni morente
In mano al re sapiente
I prati di Lebennin
Scorron d'argento i ruscelli da Celos ad Erui
A Lebennin nei prati verdi!
Alta è l'erba che cresce, e nel vento del Mare
Dondolano candidi gigli
E campanelli d'oro di mallos ed alfirin
A Lebennin nei prati verdi,
Nel vento del Mare!
Sam nella torre degli orchi Nelle terre d'Ovest ove il sole brilla
Nascono i boccioli in primavera,
fioriscono gli alberi, l'acqua zampilla,
gli uccelli cantan nella sera.
Son senza nubi le notti e son belle,
e portan dolcemente le betulle
come gemme bianche le elfiche Stelle
fra i loro capelli di fanciulle.
Del mio viaggio la fine è arrivata,
delle tenebre orribile è il peso,
ma oltre torre alta e alata,
oltre monte e pendio scosceso,
sulle ombre il Sole si è alzato
e le Stelle brillano in cielo.
Non dirò che il Giorno è passato,
che le Stelle portano un velo.
Lunga vita ai Mezzuomini! Lunga vita ai Mezzuomini! Onorateli con grandi onori!
Cuio i Periain! Aglar'ni Periannath!
Onorateli con grando onori, Frodo e Samvise!
Daur a Berhael, Conin en Annûn! Eglerio!
Onorateli!
Eglerio!
A laita te, laita te! Andave Laituvalmet!
Onorateli!
Cormacolindor, a laita tárienna!
Onorateli! I Portatori dell'Anello, onorateli con grandi onori!
Canto del Mare (Legolas) Al Mare, al Mare! I bianchi gabbiani chiamano,
Il vento soffia, e le bianche schiume danzano.
Ad ovest, ad ovest, il sole sta tramontando.
Nave, nave grigia, stanno chiamando
Le voci di quelli già arrivati?
Lascerò, lascerò i boschi ove siam nati;
Stan finendo i nostri giorni quasi tutti,
Ed io traverserò da solo i flutti.
Lunghe son le onde sull'Ultima Spiaggia,
E dolce l'Isola Perduta che a partire incoraggia,
Ad Eressëa, Elfica Dimora che mai alcuno scoprire potrà,
Ove non cadon le foglie: terra della mia gente per sempre sarà!
Il canto delle Aquile Cantate ora, gente della Torre di Anor,
perchè il Regno di Sauron è finito per sempre,
e la Torre Oscura è crollata.
Cantate e gioite, gente della Torre di Guardia,
perchè non fu vana l'attesa,
e il Cancello Nero è spezzato,
e il vostro Re l'ha varcato,
ed egli è vittorioso.
Cantate e godete, tutti voi figli dell'Ovest,
perchè il vostro Re tornerà,
e in futuro in mezzo a voi vivrà
tutti i giorni della vita.
E l'Albero appassito rifiorirà,
ed egli nei luoghi alti lo pianterà,
e benedetta sarà la Città.
Cantate quindi, o gente!
Il canto funebre di Theoden Dal dubbio, dal buio, al sorger del giorno
galoppò al sole, spada sguainata.
Speranza destò, in speranza partì;
oltre la morte, la paura ed il fato,
verso la pace, la speranza e la gloria.
Il canto della Strada La Via prosegue senza fine
Lungi dall'uscio dal quale parte.
Ora la Via è fuggita avanti,
Devo inseguirla ad ogni costo
Rincorrendola con piedi alati
Sin all'incrocio con una più larga
Dove si uniscono piste e sentieri.
E poi dove andrò? Nessuno lo sa.
La Via prosegue senza fine
Lungi dall'uscio dal quale parte.
Ora la Via è fuggita avanti,
Presto, la segua colui che parte!
Cominci pure un nuovo viaggio,
Ma io che sono assonnato e stanco
Mi recherò all'osteria del villaggio
E dormirò un sonno lungo e franco
Voltato l'angolo forse si trova
Un ignoto portale o una strada nuova;
Spesso ho tirato oltre, ma chissà,
Finalmente il giorno giungerà,
E sarò condotto dalla fortuna
A est del Sole, ad ovest della Luna
Inno elfico a Elbereth Gilthoniel (3) A! Elbereth Gilthoniel!
silivren penna miriel
o menel aglar elenath,
Gilthoniel, A! Elbereth!
Rocordiamo ancora noi che viviamo
In queste terre fra alberi lontani
Il chiaro di stelle sui Mari Occidentali.