È la cosiddetta Lingua Corrente, l'idioma parlato dagli umani e dagli hobbit, diffuso praticamente in tutta la Terra di Mezzo e utilizzato anche dagli Elfi e dai Nani come seconda lingua. L'Ovestron è in pratica l'Inglese della nostra epoca. Dato che all'epoca del Signore degli Anelli la razza degli Elfi si stava rapidamente estinguendo, partendo per l'ovest per ritornare a Valinor, e quella dei Nani era relegata nell'estremo Nord, gli umani erano ormai i padroni di casa della Terra di Mezzo. L'Ovestron era già parlato dagli Edain (i Padri degli Uomini) all'epoca del Silmarillion, sebbene in quei tempi fosse subordinato all'utilizzo delle lingue elfiche. I regni umani di Gondor e Rohan utilizzavano un Ovestron antico, ricco di inflessioni arcaiche che lo rendevano serio e imponente. Nella Contea, invece, gli hobbit parlavano un Ovestron grossolano, misto con dialetti propri che lo rendeva rustico e semplice. Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli derivavano dal Libro Rosso e dalle opere di Biblo e Frodo Baggins, ed erano scritti in Ovestron. Tolkien dichiara esplicitamente nelle prefazioni di aver tradotto le opere dall'Ovestron all'Inglese, e dunque rimangono pochissimi frammenti di tale lingua da poter 'studiare'.
Sappiamo comunque che i nomi maschili finivano in -a, che era appunto un suffisso maschile, mentre -o era utilizzato per i nomi femminili. Quindi, il vero nome di Bilbo era Bilba e quello di Frodo Maura. L'Ovestron utilizzava tutte le lettere dell'alfabeto, dando vita a suoni a volte poco piacevoli ma comunque pratici, a differenza del Quenya, che non utilizza la k o la z. Per l'articolo determinativo si aggiungeva alla parola il suffisso -t, mentre i sostantivi al plurale escono in -in. Gli aggettivi aggiungevano la desinenza -n.