Un'opera in prosa, realizzata in Islanda nel tardo XIII secolo, che parla dell'origine e del declino del clan dei Völsungar (i discendenti di Völsungr), la storia di Sigfrido e Brunilde e la distruzione dei burgundi. È ampiamente basato sulla poesia epica.
Trama
Sigi, figlio di Odino, allontanato da casa per aver ucciso un servo, si dà alle scorrerie e diventa un re ricco e potente. Ha un figlio di nome Rerir, la cui moglie non riesce ad avere figli, ma Frigg ascolta le loro suppliche e convince Odino ad inviare loro una mela “magica” tramite una fanciulla (Hljódr) sotto forma di corvo. Grazie alla mela la regina rimane incinta, e alla fine della gravidanza, che dura 6 anni, nasce un bambino già sviluppato, chiamato Völsungr.
Völsungr si sposa con Hljódr e dalla loro unione nascono Sigmundr (maschio), Signy (femmina) e altri nove figli maschi. Signy si sposa con Siggeirr, e durante il banchetto di nozze Odino conficca una spada (Gramr) in un ceppo, dal quale sembra impossibile estrarla. Solo Sigmundr riesce ad estrarla. Siggeirr chiede a Sigmundr di consegnargliela, ma questi rifiuta, e allora, per vendicarsi, dopo qualche tempo Siggeirr invita i Volsunghi nel suo palazzo, uccide Volsungr e fa appendere a un albero, a testa in giù, i suoi figli maschi. Questi vengono divorati, uno per notte, da una lupa; tutti tranne Sigmundr, che viene salvato da sua sorella Signy, la quale gli cosparge la bocca di miele, cosicchè la lupa, invece di divorarlo, comincia a leccargli la bocca, dandogli la possibilità di addentarle la lingua e di ucciderla, e di scapparsene nel bosco. Nel frattempo Signy ha due figli da Siggeirr. Per provarne il coraggio, cuce loro addosso le camicie, prendendo insieme tessuto e pelle, ma questi piangono dal dolore, deludendo la madre. Signy li porta allora da Sigmundr, nel bosco, dove lui chiede loro di impastare della farina al cui interno si trova un serpente velenoso. I bambini rifiutano e Sigmundr li uccide. Allora Signy, per avere un figlio coraggioso, degno dei Volsunghi, si traveste e, sotto mentite spose, giace col fratello. Dalla loro unione nasce Sinfjötli, che non piange quando la madre gli cuce sulla pelle la camicia, e impasta farina e serpente come se nulla fosse. Sigmundr si sposa successivamente con una certa Borghildr, che avvelena Sinfjötli per vendicare il fratello, un re, ucciso da questi, e viene quindi ripudiata da Sigmundr, il quale si risposa con Hjördis, figlia di un altro re. Durante una battaglia, Sigmundr è ferito a morte, e affida alla moglie, incinta, i pezzi della spada Gramr. Hjördis viene trovata e poi sposata da Alfr, figlio del re di Danimarca, e dà alla luce Sigurdr, figlio di Sigmundr.
Sigurdr cresce alla corte di Alfr, ed è affidato alle cure di un tutore di nome Reginn, un fabbro, che forgerà nuovamente la spada Gramr. Sigurdr si sceglie, senza saperlo, un cavallo grigio, Grani, che discende da Sleipnir, il cavallo a otto zampe di Odino. Reginn è fratello di Otr e Fafnir. Otr soleva assumere, di giorno, le sembianze di lontra, per pescare presso la cascata del nano Andvari. Un giorno viene ucciso con una pietra da Loki (divinità maligna), che si era recato alla cascata insieme a Odino e a Hoenir (un’altra divinità). I parenti di Otr chiedono quindi a Loki, Odino e Hoenir un riscatto in oro, sufficiente a riempire la pelle di lontra (cioè Otr). A tal fine Loki cattura con una rete Andvari, che è momentaneamente sotto forma di luccio per procurarsi il cibo, e lo costringe a dargli tutto il suo oro, compreso un anello da quale il nano non voleva separarsi. Il nano allora maledice l’anello e tutto l’oro, annunciando la morte dei suoi futuri possessori. Fafnir quindi uccide il padre, si impossessa dell’oro e si trasforma in un enorme serpente-drago per custodirlo (draghi e serpenti nei miti germanici sono equivalenti). Sigurdr, incitato da Reginn, uccide Fafnir e si impossessa del tesoro. Reginn vuole mangiarsi il cuore di Fafnir, per diventare forte e audace, allora Sigurdr lo uccide e mangia lui il cuore di Fafnir. Ricco e coraggioso come non mai, cavalcando incontra la valchiria Brunilde (sorella di Attila), addormentata, dentro una corazza, a causa di un incantesimo di Odino, perchè aveva fatto vincere un guerriero contro la sua volontà. Sigurdr taglia la corazza e lei si sveglia. Insegna a Sigurdr come usare le rune, e poi si giurano fedeltà ed eterno amore. Poi Sigurdr arriva alla corte di Gjuki, sposo di Grimilde. I due hanno tre figli maschi (Gunnar, Högni e Gutthormr) e una figlia femmina (Gudrun). Grimilde fa bere a Sigurdr una pozione magica che gli fa dimenticare Brunilde, e così riesce a fargli sposare sua figlia Gudrun. Nel frattempo Gunnar si innamora di Brunilde, ma questa vuole sposare solo il più coraggioso degli uomini, cioè colui che riuscirà ad attraversare le fiamme che cingono la sua dimora. Gunnar chiede aiuto al cognato, che, ingannando Brunilde, atraversa le fiamme sotto le spoglie di Gunnar, ma poi pone una spada in mezzo al letto, tra il suo corpo e quello di Brunilde, per non giacere con lei tradendo il cognato. Dopo il matrimonio di Gunnar e Brunilde, Sigurdr riacquista la memoria del suo amore per Brunilde, e rimane malissimo. nel frattempo Brunilde scopre di essere stata ingannata da Gunnar e Sigurdr, e vuole vendicarsi uccidendo o l’uno o l’altro. Allora Gutthormr uccide Sigurdr e ne è a sua volta ucciso, e Brunilde si ferisce con una spada e si getta nella pira dove ardono Sigurdr e il figlioletto di 3 anni.
Gudrun viene costretta da madre (Grimilde) e fratelli (Gunnar e Högni) a sposare Attila, il quale vuole prendersi il tesoro di Sigurdr (che ora ha Gunnar). Attila invita dunque i due fratelli alla sua corte e fa strappare il cuore a Högni per convincere Gunnar a rivelargli il nascondiglio del tesoro. Ma Gunnar resiste e allora lo fa gettare con le mani legate in una fossa di serpenti, che lui riesce ad addormentare suonando con la bocca un’arpa che gli procura Gudrun, tutti tranne uno, che gli entra dentro la bocca e gli divora il cuore. Allora Gudrun uccide i due figli che ha avuto da Attila, versa al marito il loro sangue mischiato a vino in calici ricavati dai loro teschi (parallelismo con Volundr e con Rosmunda), e gli dà da mangiare il cuore arrosto. Poi, insieme a Niflungr, figlio di Högni, uccide Attila.
Gudrun cerca quindi di togliersi la vita annegando in mare, ma viene trasportata dalle onde alla cittadella di un re chiamato Jonakr, che la sposa, e ha con lei alcuni figli, che crescono insieme a Svanhildr, la figlia che lei aveva avuto da Sigurdr, bella e dallo sguardo penetrante. Il re Ermanarico la fa chiedere in sposa dal figlio Randver, ma i due giacciono insieme, istigati dal consigliere Bikki, che poi accusa Randver di tradimento, per cui Ermanarico fa impiccare il figlio Randver e fa calpestare dai cavalli Svanhildr. Gudrun, quindi, manda i figli a vendicarla: essi riescono a tagliare mani e piedi ad Ermanarico, ma poi vengono lapidati su consiglio di Odino.